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Ibuprofene Zen*10cps 400mg

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043555034
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DENOMINAZIONE
IBUPROFENE ZENTIVA CAPSULE MOLLI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Derivati dell'acido propionico.

PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula molle contiene ibuprofene 200 mg. Ogni capsula molle contiene ibuprofene 400 mg. Eccipiente(i) con effetti noti: sorbitolo (E420). Ibuprofene Zentiva 200 mg contiene 58,1 mg di sorbitolo per capsula. Ibuprofene Zentiva 400 mg contiene 100,7 mg di sorbitolo per capsula. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI
Macrogol 600, potassio idrossido 85% (E525), gelatina, acqua purificata, sorbitolo liquido, parzialmente disidratato (E420), rosso carminio43% (E120).

INDICAZIONI
IBIbuprofene Zentiva e' indicato per il trattamento sintomatico di cefalee, emicrania, dolore dentale, mal di schiena, dismenorrea, dolore muscolare, nevralgia, condizioni artritiche non gravi, dolore reumatico, raffreddori accompagnati da febbre e influenza. Ibuprofene Zentiva 400 mg e' raccomandato per adulti e adolescenti di eta' superiore a 12anni (peso corporeo pari o superiore a 40 kg). Data la quantita' di principio attivo contenuta in una capsula, Ibuprofene Zentiva 200 mg e'raccomandato per adulti e bambini di eta' superiore ai 6 anni (peso corporeo pari o superiore a 20 kg).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti con un'anamnesi di reazioni diipersensibilita' (per esempio broncospasmo, asma, rinite, angioedema oorticaria) associate all'assunzione di acido acetilsalicilico (ASA) oaltri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); presenza o anamnesi di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o piu' episodi distintidi ulcerazione o sanguinamento dimostrate); anamnesi di sanguinamentoo perforazione gastrointestinale correlata a precedente terapia con FANS; disturbi dell'emocoagulazione e dell'emopoiesi; pazienti con grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca (NYHA classe IV). Vedere anche paragrafo 4.4; durante l'ultimo trimestre di gravidanza esiste il rischio di chiusura prematuradel dotto arterioso fetale, con possibile ipertensione polmonare persistente. Il travaglio puo' essere ritardato e avere una durata maggiore, con una maggior tendenza al sanguinamento sia per la madre sia per il bambino (vedere paragrafo 4.6). Ibuprofene Zentiva 200 mg non e' adatto per bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg), acausa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula. Ibuprofene Zentiva 400 mg non e' adatto a bambini di eta' inferiore ai12 anni (peso corporeo < 40 kg), a causa della quantita' di principioattivo contenuta in una capsula.

POSOLOGIA
Posologia: esclusivamente per somministrazione orale e impiego a brevetermine. Adulti e adolescenti di eta' superiore ai 12 anni (peso corporeo pari o superiore a 40 kg): deve essere usata la dose minima efficace per il tempo minimo necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Gli adulti devono rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano, o se il prodotto e' necessario per piu' di 10 giorni. Consultare il medico se negli adolescenti (di eta' superiore ai 12anni) il medicinale e' necessario per piu' di 3 giorni o se i sintomipeggiorano. La dose raccomandata varia da 200 mg a 400 mg di ibuprofene, fino a tre volte al giorno secondo necessita'. L'intervallo tra duedosi deve essere di almeno 4 ore. Non superare la dose di 1200 mg nelle 24 ore. Bambini di eta' superiore ai 6 anni (peso corporeo <= 39 kg): per i bambini di eta' compresa tra i 6 e i 12 anni e' raccomandatoil prodotto contenente 200 mg di ibuprofene. Ibuprofene Zentiva 200 mgdeve essere usato solo in bambini di peso corporeo pari ad almeno 20kg. La dose totale massima giornaliera di ibuprofene e' di 20-30 mg per kg di peso corporeo, suddivisa in 3-4 dosi singole, a intervalli didose di 6-8 ore. Non superare la dose massima giornaliera raccomandata. Non superare la dose totale di 30 mg/kg di ibuprofene nelle 24 ore.Nei bambini, per Ibuprofene Zentiva 200 mg valgono le seguenti istruzioni di somministrazione. Peso corporeo: bambini dai 20 ai 29 kg, dosesingola in numero di capsule: 1 capsula di ibuprofene zentiva 200 mg (ibuprofene 200 mg), dose massima giornaliera in numero di capsule: 3 (equivalenti a 600 mg di ibuprofene). Peso corporeo: bambini dai 30 ai39 kg, dose singola in numero di capsule: 1 capsula di ibuprofene zentiva 200 mg (ibuprofene 200 mg), dose massima giornaliera in numero dicapsule: 4 (equivalenti a 800 mg di ibuprofene). Consultare il medicose in bambini di eta' superiore ai 6 anni il medicinale e' necessarioper piu' di 3 giorni o se i sintomi peggiorano. Bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg): Ibuprofene Zentiva 200 mg e Ibuprofene Zentiva 400 mg non sono adatti a bambini di eta' inferiore ai6 anni (peso corporeo < 20 kg), a causa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula. Anziani: il dosaggio per gli anziani e' lo stesso di quello per gli adulti, ma e' necessario prestare maggiore cautela (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza epatica o danno renale: nei pazienti con danno renale o compromissione epatica da lieve a moderata non e' necessaria una riduzione della dose, tuttavia e' necessario prestare maggiore cautela (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione: le capsule devono essere ingerite intere con una quantita'sufficiente di liquido. La capsula puo' essere assunta durante o lontano dai pasti. L'assunzione durante i pasti o subito dopo i pasti puo'ritardare l'inizio dell'azione. Tuttavia, l'assunzione durante i pastimigliora la tollerabilita' del prodotto e riduce la probabilita' di problemi gastrointestinali. Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo utilizzando la dose efficace piu' bassa per la durata piu' breve necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere limitati usando la dose minimaefficace per la durata minima necessaria a controllare i sintomi (vedere il rischio gastrointestinale (GI) e cardiovascolare di seguito). Popolazione pediatrica: esiste un rischio di danno renale in bambini eadolescenti disidratati. Anziani: gli anziani presentano una aumentatafrequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamenti eperforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.8). Effetti respiratori: in pazienti affetti da asma bronchiale o malattia allergica o con un'anamnesi di questi disturbi puo' peggiorare il broncospasmo. Prestare cautela in pazienti che soffrono di rinite allergica, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, perche' in questi pazienti esiste un maggior rischio di reazioni allergiche. Altri FANS: l'uso concomitante di ibuprofene e altri FANS,compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essereevitato (vedere paragrafo 4.5). Lupus eritematoso sistemico e connettivite mista: il lupus eritematoso sistemico e la connettivite mista aumentando il rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8). Effetti renali: sussiste un rischio di danno renale perche' la funzione renale puo' peggiorare ulteriormente (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Si raccomanda il monitoraggio della funzione renale nei pazienti a rischio,ad esempio pazienti con insufficienza cardiaca e renale, pazienti trattati con diuretici o in caso di disidratazione di qualsiasi eziologia.In generale, l'assunzione abituale di analgesici, in particolare la combinazione di vari principi attivi per alleviare il dolore, puo' determinare danni renali permanenti, con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Il rischio puo' aumentare in caso di stressfisico associato a perdita di sali e disidratazione. Pertanto, deve essere evitata. Effetti epatici Disfunzione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In caso di somministrazione prolungata sono consigliabili il controllo della conta ematica e il monitoraggio regolare della funzione renale ed epatica. E' opportuno interrompere la terapia con ibuprofene in caso di deterioramento della funzione epatica correlata alla sua somministrazione. Di solito, dopo l'interruzione del trattamento lostato di salute si normalizza. E' anche opportuno un monitoraggio occasionale della glicemia. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: e' necessaria cautela (discuterne anche con il medico o il farmacista)prima di iniziare il trattamento in pazienti con un'anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, poiche' in associazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, in particolarea dosi elevate (2400 mg/giorno) puo' essere associato a un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infartomiocardico o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che una dose bassa di ibuprofene (es. <= 1200 mg/giorno) sia associata a un maggior rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienticon ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia(NYHA II-III), cardiopatia ischemica accertata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofenesolo dopo attenta valutazione e devono essere evitate dosi alte (2400mg/giorno). Inoltre deve essere fatta un'attenta considerazione primadi iniziare trattamenti a lungo termine di pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (per esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo), specialmente se sono richiesti alti dosaggi di ibuprofene (2400 mg/giorno). Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti trattati con Ibuprofene Zentiva. La sindrome di Kounis e' caratterizzata da sintomi cardiovascolari secondari a unareazione allergica o da ipersensibilita' associata alla costrizione delle arterie coronarie e che potenzialmente porta all'infarto del miocardio. Compromissione della fertilita' femminile: esistono evidenze chei farmaci che inibiscono la cicloossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possano compromettere la fertilita' femminile mediante un effetto sull'ovulazione. Tale effetto e' reversibile dopo interruzione deltrattamento. Nelle donne che hanno difficolta' a concepire o che stanno effettuando una valutazione della propria fertilita' deve essere valutata la sospensione della terapia con ibuprofene. Effetti gastrointestinali (GI): i FANS devono essere somministrati con cautela in pazienti con un'anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), perche' questi disturbi possono essere esacerbati (vedereparagrafo 4.8). Sanguinamento, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali (GI) potenzialmente fatali sono state segnalate con tutti i FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi premonitori o un'anamnesi precedente di eventi GI. All'aumentare delle dosi dei FANS, il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinali (GI) e' maggiore nei pazienti con un'anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile. Per questi pazienti, nonche' per i pazienti che richiedono l'uso concomitante di basse dosi di acidoacetilsalicilico o di altri principi attivi che possono aumentare il rischio gastrointestinale (vedere di seguito e paragrafo 4.5), si devevalutare la terapia combinata con agenti protettivi (es. misoprostoloo inibitori della pompa protonica).

INTERAZIONI
L'uso concomitante con altri FANS, compresi gli inibitori specifici della cicloossigenasi-2, aumentano il rischio di reazioni avverse. L'ibuprofene (analogamente agli altri FANS) non deve essere usato in associazione con: - Acido acetilsalicilico: la somministrazione contemporanea di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento degli effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che, assunto in concomitanza, l'ibuprofene puo' in modo competitivo inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico abasso dosaggio sull'aggregazione piastrinica. Anche se ci sono incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine, di ibuprofenepuo' ridurre l'effetto cardioprotettivo di acido acetilsalicilico a basso dosaggio non puo' essere esclusa. Non si ritengono probabili effetti clinicamente rilevanti in caso di uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi dellacicloossigenasi-2: evitare l'uso concomitante di due o piu' FANS, perche' potrebbe aumentare il rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4). L'ibuprofene deve essere usato con cautela in associazione a corticosteroidi: perche' possono aumentare il rischio di ulcerazione osanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Antipertensivie diuretici: perche' i FANS possono ridurre l'effetto di tali farmaci. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. pazientidisidratati o pazienti anziani con danno renale) la cosomministrazionedi un ACE inibitore, di bloccanti dei recettori beta o di antagonistidell'angiotensina II e agenti che inibiscono la cicloossigenasi possono determinare un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto, questa combinazione deve essere somministrata con cautela,specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio della funzione renaledopo l'avvio della terapia concomitante e in seguito periodicamente.I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS.Diuretici risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitantedi ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio puo' provocare iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, quali il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Agenti antipiastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors (SSRI): possono aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Glicosidi cardiaci: iFANS possono esacerbare l'insufficienza cardiaca, diminuire la velocita' di filtrazione glomerulare (GFR) e aumentare i livelli plasmaticidi glicosidi. Litio: esistono evidenze di un possibile aumento dei livelli plasmatici di litio. Metotressato: esistono evidenze di un possibile aumento dei livelli plasmatici di metotressato e di un aumento delsuo effetto tossico, in particolare gli effetti tossici ematologici.Baclofene: vi sono dati clinici che indichino che i FANS possano aumentare il livello plasmatico di questo farmaco. Ciclosporina: aumento del rischio di nefrotossicita'. Mifepristone: i FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone, in quanto possono ridurre il suo effetto. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i FANS sono somministrati con tacrolimus. Zidovudina: aumento del rischio di tossicita' ematologica se i FANS sono somministrati contemporaneamente con zidovudina. Esistono evidenze di un maggior rischio di emartrosi ed ematoma in emofiliaci HIV positivi che ricevono trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: dati da studi su animali indicano che iFANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un maggior rischio di sviluppare convulsioni. Derivati dellasulfanilurea: sperimentazioni cliniche hanno indicato interazioni trai farmaci antinfiammatori non steroidei e gli antidiabetici (sulfaniluree). Sebbene fino ad ora non siano state descritte interazioni tra l'ibuprofene e le sulfaniluree, in caso di assunzione concomitante si raccomanda un controllo dei valori della glicemia a scopo precauzionale.Sulfinpirazone, probenecid: i medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione di ibuprofene. Aminoglicosidi: poiche' l'ibuprofene puo' diminuire la clearance degli aminoglicosidi, la cosomministrazione puo' aumentare il rischio di nefrotossicita'e ototossicita'. Pemetrexed: la somministrazione concomitante puo' aumentare gli effetti tossici di pemetrexed.

EFFETTI INDESIDERATI
Di seguito vengono riassunte le reazioni avverse al farmaco di ibuprofene divisi in gruppi in accordo alla terminologia MedDRA insieme con la loro frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 a <1/10); noncomune (>=1/1.000 a <1/100); raro (>=1/10.000 a <1/1.000); molto raro(<1/10.000), non nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): L'elenco dei seguenti effetti avversi relativi a quelli osservati con ibuprofene a dosi da farmaco da banco (OTC) per l'impiegoa breve termine. Nel trattamento di condizioni croniche o nel trattamento a lungo termine possono verificarsi ulteriori effetti avversi. Gli eventi avversi osservati piu' frequentemente sono di natura gastrointestinale. Gli eventi avversi sono per lo piu' dose-dipendente, in particolare il rischio di insorgenza di sanguinamento gastrointestinale dipende dal range di dosaggio e dalla durata del trattamento. Patologiedel sistema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi segni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali in bocca, sintomi simil-influenzali, grave spossatezza, sanguinamenti ed ecchimosi di origine sconosciuta. Disturbi del sistema immunitario. Reazioni di ipersensibilita'1 che consistono in: non comune: orticaria, prurito; molto raro: reazioni gravi di ipersensibilita', i sintomi possono essere: gonfiore del viso, della lingua e della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o grave shock); non nota: reattivita' delle vie respiratorie che comprende asma, asma aggravata, broncospasmo o dispnea. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea; molto raro: meningite asettica2. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: compromissione dell'udito. Patologie cardiache. Non nota: insufficienza cardiaca, sindrome di kounis ed edema. Patologie vascolari. Non nota: ipertensione. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, dispepsia e nausea; raro: diarrea, flatulenza, stipsi e vomito; molto raro: ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, melena, ematemesi, talvolta fatali, in particolare negli anziani. (vedere paragrafo 4.4), stomatite ulcerosa, gastrite; non nota: esacerbazione della colite ulcerosa e del morbo di crohn (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari. Molto raro: disturbi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: varieeruzioni cutanee; molto raro: reazioni avverse cutanee gravi (scar) (incluso eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di stevens-johnson e necrolisi epidermica tossica). Non nota: reazione da farmacocon eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome dress), pustolosi esantematica acuta generalizzata (agep), eruzione fissa da farmaci (fde), reazione di fotosensibilita'. Patologie renali e urinarie. Molto raro:insufficienza renale acuta, necrosi papillare, specialmente in caso diimpiego a lungo termine, associata ad aumento dell'urea sierica ed edema; non nota: insufficienza renale. Esami diagnostici. Molto raro: riduzione dei livelli di emoglobina. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene (in particolare a dosi elevate di 2400 mg/giorno) puo'essere associato a un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus) (vedere paragrafo4.4). ^1 Sono state segnalate reazioni di ipersensibilita', che possono consistere in a) reazioni allergiche non specifiche e anafilassi; b) reattivita' del tratto respiratorio, per esempio, asma, asma aggravata, broncospasmo, dispnea; c) disturbi della pelle assortiti, tra cuieruzioni cutanee di vario tipo, come prurito, orticaria, porpora, angioedema, e piu' raramente dermatiti esfoliative e bollose (tra cui necrolisi epidermica ed eritema multiforme). ^2 Il meccanismo patogeneticodella meningite asettica indotta da farmaci non e' pienamente compreso. Tuttavia, i dati disponibili sulle meningiti asettiche indotte da FANS conduce ad una reazione di ipersensibilita' (a causa di una relazione temporale con l'assunzione del medicinale, e la scomparsa dei sintomi dopo la sospensione del medicinale). Da segnalare, singoli casi disintomi di meningite asettica (come torcicollo, mal di testa, nausea,vomito, febbre e disorientamento) sono stati osservati durante il trattamento con ibuprofene, in pazienti con disturbi autoimmuni esistenti(come il lupus eritematoso sistemico, malattia del tessuto connettivomisto). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazionedelle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' avereeffetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. Idati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre- e post-impianto e della mortalita'embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali ai quali erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Dalla ventesima settimana di gravidanza in poi, l'uso di Ibuprofene Zentiva puo' causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Cio' puo' verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento e di solito e' reversibile al momento dell'interruzione. Inoltre, ci sono state segnalazioni di costrizione deldotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, per la maggior parte che si e' risolta dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, l'ibuprofene non deve essere somministrato durante il primo e ilsecondo trimestre di gravidanza, se non chiaramente necessario. Se l'ibuprofene e' usato da donne che stanno tentando di concepire, o durante il primo o il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve esseremantenuta quanto piu' bassa possibile e la durata del trattamento deveessere la piu' breve possibile. Dopo l'esposizione a Ibuprofene Zentiva per diversi giorni dalla ventesima settimana gestazionale in poi devono essere presi in considerazione il monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e la costrizione del dotto arterioso. Ibuprofene Zentivadeve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizionedel dotto arterioso. Nel terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire a insufficienza renale con oligoidroamnios (vedere sopra); la madree il neonato, al termine della gravidanza, a: un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che potrebbeverificarsi anche a dosi molto basse; un'inibizione delle contrazioniuterine, con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Allattamento: in studi limitati, l'ibuprofene e' stato ritrovato nel latte materno a concentrazione molto bassa ed e' poco probabile che abbia effetti negativi sul neonato allattato. Fertilita': ci sono alcune evidenze che i farmaci cheinibiscono la cicloossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possanocompromettere la fertilita' femminile mediante un effetto sull'ovulazione. Tale effetto e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

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